“Cose dell’altro geo” del 20 febbraio 2013
Il grillo disse un giorno alla formica:
“il pane per l’inverno tu ce l’hai,
perché protesti sempre per il vino
aspetta la vendemmia e ce l’avrai”.
Così Orietta Berti in “Finché la barca va…”, lanciata in occasione di Canzonissima del 1967
Traendo spunto da questa canzone con Massimiliano Ossini ci siamo divertiti a parlare di formiche, un animale presente in varie forme e con varie funzioni nella nostra lingua, ad esempio per indicare ‘la parte piccolissima, la cosa di nessun conto’ in sostituzione di un briciolo.
Riferito a una persona formica può significare ‘meschino, privo di valore, incapace’ , ma si tratta di caratteristiche che mal si adattano alle proprietà dell’animale e che si spiegano con il riferimento all’idea di massima piccolezza (il punto di vista adottato è naturalmente quello dell’uomo che le osserva).
Tra le locuzioni contenenti la parola abbiamo avere le formiche (che sta per avere del formicolio) per via della sensazione provocata da alcune patologie (irritazioni cutanee), assimilabile a quella della formica che si muove su per il corpo.
Da un punto di vista etimologico, invece, occorre rilevare che il termine si trova attestato nel latino tardo e che costituisce una ripresa con adattamento del greco murmex (il derivato murmekia già in greco aveva il significato di ‘formicolio, ulcera’). Un lessicografo tardo spiega la parola latina dicendo che l’animale si chiamava così perché portatore di micas di farro, ovvero di ‘briciole’ (‘quod ferat micas farris’).
Numerose sono inoltre le locuzioni e i proverbi della nostra lingua legati a questo animale.
Tra i più noti
– a passi di formica ‘a piccoli passi, molto lentamente’
– avere la formica (rossa) a qualcosa ‘desiderare qualcosa oltre ogni misura’
– essere una formica in confronto a qualcuno ‘essere molto piccolo’; fa riferimento alla medesima idea di confronto tra grandezze: essere una formica in confronto a un elefante
– essere una formica da sorbo ‘essere irremovibili’ per via della difficoltà che si ha nel rimuovere le formiche da quella pianta
– avere le formiche (perché si avverte un formicolio)
– ingrassare le formiche ‘perdere tempo’
– avere un cervello da formica (perché è piccolo, perciò si è stupidi, sciocchi)
– fare la formica (risparmiare)
Il proverbio probabilmente più noto è invece
– ogni formica ama il suo buco per indicare che ‘ciascuno ama la propria casa’, anche quando molto modesta
Il cognome Formica deriva dal nome dell’animale attraverso un soprannome o un nome. Attestato dai primi anni dell’XI secolo, ha una variante in Formiga.
Altri cognomi… da formica… sono Formichella (-i), Formichetti, Formicoli, Formichi, Formicone (-i anche con la sonora Formigoni).
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