“Essere e benessere” del 12 ottobre 2012
Voce dotta, continuazione di una parola latina avente significato di ‘tendere verso’, usata soprattutto in riferimento allo spirito, all’animo, il legame tra la tensione e l’animo era così stretto da non rendere neppure necessario aggiungere ad attendere il sostantivo animum o animo.
Per quanto riguarda il sostantivo attentio –onis, si tratta di una parola coniata verosimilmente di Cicerone che, nel coniarla, imita una parola greca: il latino era infatti lingua un po’ rozza, fino ad un certo punto, e per arricchirla l’imitazione dal greco era una delle soluzioni più praticate.
Passando all’italiano, attenzione (lo stesso si potrebbe dire delle diverse altre continuazioni romanze della stessa parola), è interessante riprenderne la definizione data dal più sistematico dizionario della lingua italiana, quello curato da Salvatore Battaglia che annovera più di venti volumi (contandoli si rischia di perdere il conto se non si presta abbastanza attenzione).
Nel Grande dizionario della lingua italiana di Battaglia attenzione è definita la ‘applicazione intensa della mente; sforzo di concentrazione di tutta l’attività psichica intorno a un oggetto’.
Nella parola attenzione si concentra un nucleo di significato che rinvia ad una facoltà cognitiva definita in modi leggermente diversi a seconda degli orientamenti scientifici a cui ci si rifà.
Di tradizione francese è invece il significato sotteso a riservare delle attenzioni a qualcuno.
Che si tratti dell’attenzione mentale, oppure di quella comportamentele, l’invito però è il medesimo: allenatela o recuperatela. Fate attenzione!
13 ottobre 2012 at 19:38
Mi sfugge però (in realtà non l’ho mai cercato pur avendoci pensato più volte) il significato odierno di “aspettare” del verbo “attendere”. Anche la parola “attendente” (anche ingl. “attendant”) viene dal francese?
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7 dicembre 2012 at 22:25
Mi sono riproposta varie volte di risponderti, ma la ragione del ritardo è sempre la stessa. Il tempo tiranno.
Non so, senza fare un po’ di ricerca, se si tratti di una forma passata attraverso il francese, ma di sicuro alla base c’è il latino attendere ‘ tendere a, tendere verso’ e quindi anche ‘prestare attenzione a ‘. Questa semantica spiega tanto aspettare, ‘tendi l’animo in attesa di quancosa’. tanto attendente ‘che rivolge la propria attenzione su qualcuno’.
Del francese magari ti dirò un’altra volta, o magari tu dirai a me
A presto
F.
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8 dicembre 2012 at 08:20
Hai ragione, ed io finalmente ho cercato un pochino; in inglese “to attend” viene dal francese e l’etimologico me lo spiega come “rivolgere le facoltà mentali o fisiche”, il che spiega entrambi i significati (quello di “aspettare” è defunto ma c’era). In italiano la parola attendente è attestata dal 19 secolo, probabilmente non c’è ragione che sia di origine francese. Interessante il fatto che in inglese anche il verbo ” wait” abbia i due significati , a seconda della preposizione usata, come si vede anche dal sostantivo ” waiter”, che viene dal francere normanno, stessa radice germanica di ” watch” e anche dell’italiano ” guardare” !!!! Che bella l’etimologia!!!! Ma che mi dici invece dei due participi passati “attento” e “atteso”. ? non è mai finita… 🙂
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