“Il riposo del guerriero” del 21 ottobre 2012
Il dizionario dei cognomi d’Italia di Caffarelli e Marcato riferisce che il nome ha alla base formica, da intendersi come appellativo, come nome comune, oppure Formica con la maiuscola, già nome di persona originatosi da un soprannome o da un nome cui è stato aggiunto il suffisso –one.
La presenza, nel corpo della parola, del suono velare g, rivela una provenienza dall’area lombarda, in special modo dal mantovano o dal milanese; se fosse stato romano sarebbe stato formiconi, essendo, invece, nato a Lecco si chiama Formigoni.
Sentiamo come parla, o, più esattamente, come comunica Roberto Formigoni, l’uomo politico che ha fatto dell’uso e abuso della comunicazione – e soprattutto della nuova comunicazione – un’arma formidabile di proselitismo e di reclutamento dell’elettorato.
L’esposizione mediatica del presidente della Lombardia è stata, negli ultimi anni, tanta e tale da essere diventata un vero e proprio caso di comunicazione online.
Se sia una comunicazione efficace o meno, fruttuosa o meno, felice o meno, cercheremo di capirlo attraverso un centone, un collage, di pezzetti tratti per lo più dagli oltre 500 video che il suo staff per la comunicazione ha reso disponibili negli ultimi anni su You Tube oltre che sul sito personale del Governatore, alimentando in tal modo un vero e proprio dibattito sulla sua comunicazione che da una parte vede gli addetti del settore, dall’altra gli “smanettoni” (coloro che sono avvezzi a muoversi nella Rete), dall’altra ancora tutti gli altri.
Non può non notarsi, nel filmato-spot, la versatilità di Formigoni impegnato a correre nella neve, tirare di scherma, ballare, fare il caffè o la benzina, mangiare salumi, parlare di calcio, o soppesare scarpe all’interno di un negozio, non a caso alla fine del filmato.
Le scarpe fungono infatti da gancio per una chiusa che ammicca ai modi di dire, al linguaggio dell’uso, della quotidianità. Parlo dell’espressione fare le scarpe, che il Governatore non si fa certo sfuggire
Quando si parla di scarpe il pensiero è che c’è sempre qualcuno che vuole farmi le scarpe, ma non ce la fa.
Ha preceduto la versione pop il
scandito dal refrain dal sapore di claim pubblicitario Li batteremo sempre…
Parlare della comunicazione di Formigoni è come fare metacomunicazione, uno studio su uno studio di comunicazione che ha per chiaro fine quello di documentare la quotidianità di un uomo normale (Formigoni l’uomo normale) al pieno servizio, però, dell’istituzione e dei lombardi tutti, nativi e d’adozione.
E che nessuno sfugga all’attenzione del Governatore lo comprova lo spot elettorale (talmente ai limiti del verosimile da somigliare a un fake, ad una “bufala” cibernetica confezionata ad arte) pensato per i siciliani residenti in Lombardia.
Quello di Formigoni è un parlare come ci si aspetta debba parlare (la numerosità che si cela dietro questa forma impersonale è forse la chiave del suo pluriennale successo) e per riuscire (vincente) in questo scopo in ogni fase della sua attività Formigoni sembra non resistere al fascino degli slogan, rimbalzati con cura quasi maniacale dal sito personale del Governatore a You Tube, a ogni altra possibile vetrina mediatica.
Eccone una piccola selezione
In bicicletta bisogna andare… oggi domani sempre
Oggi si va in bicicletta
Tutte e volte che si può bisogna andare in bici
Ognuno di noi può dare un piccolo contributo
Formigoni presidente (con inno/jingle Roberto tu sei uno di noi)
Ho incontrato… ho incontrato… ho incontrato
Guidare la Lombardia è veramente di più che guidare una Ferrari, è guidare un’astronave
Una vita senza musica sarebbe una vita diversa e peggiore (min. 038)
Esponendo il programma elettorale per le elezioni del 2010 afferma
Innovazione e apertura, perché nel mondo che cambia vince solo chi innova e si apre, tautologico, ma efficace nel ritmo, e culminante in
Per fare la Lombardia ancora più forte… e la faremo come ci piace e come piacerà al mondo.
Al seggio (da min. 0:55)
Taskforce contro la burocrazia e comitato conciliazione donna-lavoro… per permettere alle nostre donne di non dover scegliere se rinunciare a donna o a lavoro
Quando mastica quell’itangliano tanto caro a certi italiani e, dopo una pausa insolita, labbro completamente rientrato, commenta
…non so come chiamarle si parla di operazioni di peacekeeping, in realtà vediamo tutti che per adesso si spara. E’ una peace un pò strana quella che si sta perseguendo
Amato dalle donne, che per essere fotografate con lui sono disposte anche ad attendere in fila, ambito come compagno di ballo durante la festa di primavera il 2 marzo 2010 al Palalido di Milano, è accolto come una star del cinema più che come un politico dal pubblico di Barbara d’Urso, al quale Formigoni regala amarcord della sua adolescenza e persino dell’infanzia, dei pic-nic domenicali con la famiglia su tutti. Alla D’Urso Formigoni rivela anche che avrebbe voluto fare il pilota, quando era piccolo, perché suggestionato dall’aver assistito ad una corsa per volere del padre; alcuni anni prima, sempre parlando di sé, aveva invece confessato che avrebbe voluto fare il collaudatore di vacanze per andare in giro in posti bellissimi ed essere pagato per questo (inserto Sette del Corriere di febbraio 1997).
L’apice della funzione emotiva viene però raggiunto quando parla della mamma che ha convertito il papà (da min. 5.40 a 6.06) e del valore della fede, un passaggio segnato da un intenso lirismo che nulla può contro il gusto per la frase fatta che ammicca allo slogan e che gli fa dire Ognuno di noi è figlio dei suoi genitori.
E dunque?
Dunque Formigoni comunicatore non convince (gli addetti ai lavori e chi è avvezzo all’uso della Rete) ma vince (perché convince molti di tutti gli altri), la comunicazione formigoniana sembra costruita su un template piuttosto stabile e abbastanza semplice. Un template/canovaccio riempito all’occorrenza con riferimenti al fatto del momento sempre ben conditi di slogan e frasi fatte scandite con chiarezza.
Forse perché, come dice, anzi cinguetta, lo stesso Formigoni dal proprio account Tweeter, In politica contano i voti (18/10/12)
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