“Il riposo del guerriero” del 4 novembre 2012

In attesa della notte dei divoratori di pubblicità e a distanza di un anno dalla puntata che ha fatto da spinta decisiva alla pubblicazione di O réclame… o reclamo, ecco nuove ipotesi di percorsi e di riflessioni da condividere con chi, come Stefano (Gallarini), Michele (Tosi) e me, si trovi spesso a cambiare canale alla ripresa di un film.

Per lasciare spazio alla propria curiosità e interpretazione, questo post, a differenza di quello omologo di un anno fa, sarà breve e limitato ai materiali citati nel corso della puntata. Per praticità, ho organizzato questi materiali per blocchi tematici che ciascuno potrà scomporre, ridurre, integrare e, soprattutto, interpretare a proprio piacimento.

Come sempre, sarò grata a chi volesse segnalarmi le proprie differenti interpretazioni o altri materali rilevanti per il discorso proposto.

Ideologie e stereotipi: di ieri, di oggi e/o… di sempre?

Intorno ad alcune rappresentazioni della donna

In cucina: il caso del dado

Primo esempio: Il buon brodo Lombardi: non è vero che tutto fa brodo. Il vigile concilia (1961)

Secondo esempio: Totò calzolaio (1967)

Terzo esempio: Carosello: doppio brodo Star e prendi tuo marito per la gola (anni Sessanta)

Quarto esempio: Dado Knorr, un dado che sa fare il dado (anni Ottanta)

Quinto esempio: Dado Star (Anna ha un segreto; spaccato di famiglia, anni Ottanta)

Sesto esempio: Dado Knorr anni Novanta: non compaiono delle donne, in chiusura appare il testimonial, la star Richard Gere, ma la colonna sonora è Donne di Zucchero

Settimo esempio: Cuore di brodo Knorr: il protagonista è uno chef (Marco Pierre White)

Snodi possibili

Ancora in casa: dalla gola al naso

Glade 2010 (il profumatore per ambienti)

Donna e focolare

Cif: il pentolone e la corona

L’ambientazione favolistica di questo spot può essere sfruttata in varie direzioni.

Una di queste, a mio avviso, va verso Vivident Blast.

La marionetta e, soprattutto, la balena finale potrebbero essere delle ancore che richiamano Pinocchio. Il tutto è attivato da sorpresa, nucleo concettuale che sta alla base di tutto il progetto creativo.

Donna e scarpe

Primo esempio: Zalando, consegna gratis e reso

Secondo esempio: Heineken (bellissima!). Scarpe e birre: donne e uomini. Cabina-scarpe e cabina-birre

Terzo esempio: Spot delle scarpe Antonini con Enrico Montesano (1982). Ai piedi di chi ha testa (tante occasioni per un solo tipo / un tipo per ogni occasione).

La scarpa non era ancora oggetto del desiderio, non aveva ascendenza sensuale.

Dallo spot Heineken (rielaborazione di uno spot di un paio di anni prima) si può invece partire per confrontare la rappresentazione di

Uomo e donna negli spot delle birre

Primo esempio: Uomini (spesso soli nelle pubblicità di birre), birra e lavatrice.

Secondo esempio: Che gusto, che Dreher! in cui ad essere sfruttata è l’associazione estate-divertimento-belle ragazze-birra

Sincerità e birra: Moretti

Semplicità, sincerità e birra: Moretti (la spaghettata di Matilde, ma c’è anche la versione con il tagliere di Carlo, la bruschetta di Franco)

Moretti si propone come ricetta della socialità semplice e vincente.

I dati sul consumo dicono che il divario tra consumatori e consumatrici si sta attenuando sensibilmente.

Dalle pubblicità italiane che quadro emerge? E in quelle straniere?

In Italia, ad esempio, si fa leva sull’associazione tra maschio bevitore di birra e tifoso di calcio

Moretti stessa, divenuta sponsor di un trofeo di calcio, punta sul “triangolare” partita-amici-birra

Tabù e pubblicità: pubblicità rivelatrici di cambiamenti di costume

1) Il caso del funerale (immagini da raccontare e commentare)

Taffo e la cremazione certificata

Il coraggio di osare e di intraprendere una nuova e inusitata strada nella pubblicizzazione di servizi funebri si capisce solo avendo in mente gli scandali che a Roma e altrove nel corso degli ultimi anni hanno segnato la crescente diffusione della pratica della cremazione

Il dato sulle cremazioni

“Cremazioni in aumento in Italia. Ogni anno la scelgono in 85 mila. Grazie alla legge approvata qualche anno fa questa forma di sepoltura (cimitero o dispersione in montagna, mare o lago) ha raggiunto il 13 % del totale. Una scelta oltreché d’amore per i luoghi cari, anche di risparmio economico in periodo di crisi” (Repubblica.it del 3 novembre 2012)

Uno degli scandali più noti: il caso di Mirteto

Cos’è la cremazione certificata (dal sito di Taffo)

“Il sistema ricorda quello del braccialetto di riconoscimento assegnato alle mamme e ai neonati in ospedale: all’interno della bara, prima della sigillatura, si inserisce una placca numerata realizzata con un metallo resistente alle altissime temperature. Questa targhetta verrà poi consegnata insieme alle ceneri ai parenti, che potranno così verificare la corrispondenza con la copia in loro possesso”.

Taffo prima dello scandalo delle cremazioni “truccate”

La stessa idea è stata usata per lo spot di una agenzia funebre di Lugano (Onoranze Funebri Biancardi Michele)

Taffo e il funerale low-cost: perché piangere due volte?

La capacità ed efficacia della campagna Peyote per Taffo si apprezza confrontando i pochi altri esempi di spot o di pubblicità per affissione relativi a ditte di onoranze funebri.

Onoranze funebri Santa Maria Ausiliatrice, Milano

ALO Servizi onoranze funebri in tutto il mondo, Montefiascone (VT)

Le ragioni per cui è diffusa una certa titubanza nel parlare di servizi connessi con la morte è palese.

Così come è comprensibile l’interdizione di cui è vittima la parola morte, di fatto assente nella pubblicità.

Con delle eccezioni.

Ad esempio nel caso della Pubblicità progresso del 1980 per la prevenzione degli infortuni domestici: Per allontanare di mille miglia la morte da tuo figlio, certe volte bastano 20 cm.

“Molti degli incidenti di cui sono vittime i bambini nascono dalla distrazione degli adulti, che non riflettono sul fatto che oggetti o prodotti di uso comune possono essere una minaccia alla vita dei piccoli, se lasciati alla loro portata. La campagna sollecita l’attenzione dei genitori al tema e promuove una maggior consapevolezza delle incredibili cose che un bambino può fare con molti degli oggetti da cui è circondato. Spedendo il coupon presente sull’annuncio, Pubblicità Progresso invia gratuitamente un opuscolo in cui sono illustrati i pericoli che può correre in casa un bambino e il modo per evitarli: si tratta di un chiaro, semplice ma completo articolo di cui la rivista Selezione del Reader’s Digest ha concesso l’uso, curandone anche la stampa e l’invio. L’opuscolo è stato inoltre ristampato a cura delle Casse Rurali e Artigiane della provincia di Bergamo, che ne hanno provveduto alla diffusione presso i ragazzi delle scuole elementari e medie”

Dalla pagina si può raggiungere anche lo spot, in cui una voce narrante fuori campo spiega quanto siano diffusi gli incidenti domestici con vittime bambini e quanto è possibile fare per evitarli.

Di tono completamente diverso è lo spot della birra inglese IPA (India Pale Ale), in cui la morte, impegnata a bere una birra, non si preoccupa della catena di incidenti di cui è protagonista un giovane ciclista.

Che l’argomento susciti dibattiti di vario tono lo comprova questo video-blog, in cui l’autrice si interroga e riflette sull’Outlet del funerale