“COSE DELL’ALTRO GEO” del 23 novembre 2010

“CON QUALE VERBO SI INDICA IL VERSO DELLA CICALA?”

Frinire: ‘emettere il verso della cicala’ (attestato dalla metà del Cinquecento); da lat. fritinnire, ‘cinguettare, frinire’ e, riferito ai bambini, frignare

Da alcuni è collegato a frignare (variante frignire), piagnucolare in modo continuo e fastidioso (prima metà dell’Ottocento) da cui frignone (‘chi frigna spesso’) e frignio (‘piagnucolio insistente’)

DISTRATTORI

bubbolare: (attestato dalla prima metà del XVIII sec.) detto del gufo, anche rumoreggiare in lontananza e, per estensione, borbottare, brontolare, tremare per il freddo; dal lat. bubulare

oppure

strogolare: di maiale, grufolare nel trogolo; per estensione: spregiativo, di persona che mangiando si imbratta e macchia; da trogolo (di probabile origine longobarda), vasca rettangolare, recipiente in legno o muratura, per lo più diffuso in ambito agricolo e spesso impiegato come mangiatoia

APPROFONDIMENTO PER I 90 seondi: ONOMATOPEE E LINGUA

Onomatopea: che origine ha la parola? Quali classi di significati include?

– Che rapporto c’è tra le parole onomatopeiche e quelle non onomatopeiche?

Qui entra in gioco la millenaria questione della natura arbitraria o naturale del linguaggio verbale: le onomatopee sembrano innegabilmente a favore di una ipotesi di tipo “naturale” (il linguaggio per natura, nel senso di: c’è una ragione per cui le cose hanno il nome che hanno), di contro ad una arbitrario-convenzionale (il linguaggio per convenzione: non c’è nessuna ragione per cui un cane si chiami cane). Come si risolve questa apparente contraddizione? Prendiamo il caso di frinire e consideriamone l’equivalente inglese: ci accorgiamo che la sfera di riferimento di it. Frinire in inglese è ripartita tra almeno due termini, to shrill se si tratta di una cicala e to chirp se si tratta di un grillo. Se queste parole fossero assolutamente naturali ogni lingua le dovrebbe riprodurre allo stesso modo, eppure non è così.